Il fotovoltaico è stato senza dubbio in Italia la fonte più sulla cresta dell’onda degli ultimi anni: i generosi benefici ventennali garantiti dalle diverse versioni del Conto energia hanno provocato una crescita del tutto inattesa del settore. Basti pensare che gli obiettivi del Pan (Piano di azione nazionale) sulle rinnovabili stilato pochi anni assegnavano a questa fonte un obiettivo al 2020 di soli 8 GW, mentre attualmente siamo a circa 15,5 GW.
Lo sviluppo di questa fonte ha anche comportato conseguenze significative per il sistema elettrico nazionale nel suo complesso, anche perché nelle ore diurne il solare ormai garantisce una quota non marginale del fabbisogno elettrico. In questa tumultuosa avanzata non sono mancate certo le storture: speculazioni, mega parchi a terra di dubbio impatto paesaggistico, lo scarso sviluppo di una filiera industriale.
Questa crescita trainata dal sostegno pubblico, che attualmente costa alle tasche dei cittadini italiani circa 6,35 miliardi di euro l’anno, è però praticamente giunta al termine. Pochi mesi, infatti, separano il fotovoltaico dal tetto di 6,7 miliardi di euro l’anno di spesa, raggiunto il quale il quinto Conto energia (entrato in funzione appena il 27 agosto) cesserà di esistere. Qualche operatore del settore spera ancora che, una volta raggiunto il tetto, il Governo finanzi ancora direttamente il fotovoltaico con un sesto Conto energia.
Molti fattori spingono, però, nella direzione opposta: la difficile situazione economica dell’Italia, i continui aumenti della bolletta elettrica (derivanti anche dal costo delle rinnovabili) e, soprattutto, l’ormai raggiunta grid parity del fotovoltaico in molte zone del Paese. Per questi motivi alcuni operatori stanno già oggi attrezzandosi al dopo incentivi: ad esempio la catena specializzata Punto Fotovoltaico, ha lanciato nelle scorse settimane l’offerta “Oltre gli incentivi” che si basa sulla combinazione dei benefici della detrazione fiscale del 50% ai vantaggi dello Scambio sul posto.
I clienti di Punto Fotovoltaico, in poche parole, potranno scegliere in base alle proprie esigenze di consumi se accedere agli incentivi ancora vigenti o detrarre il 50% del costo dell’impianto dalle tasse. La strada per il futuro del solare italiano sembra essere proprio questa: combinare i vantaggi del consumo diretto con i benefici delle detrazioni per la riqualificazione energetica, destinati a rimanere in vigore anche nei prossimi anni per via degli obiettivi di efficientamento del parco edilizio nazionale.
fonte tekneco
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